sabato 15 settembre 2007

Un paese non connesso

Sabato mattina di settembre 2007. Interno giorno. Interminabile fila alle casse del supermercato. Bambini che giustamente fanno i bambini e rompono a genitori più che spazientiti e leggermente incavolati.
Che accade? A Milano, capitale economica, finanziaria, tecnologica nonché morale (almeno fino a Tangentopoli) non passano ancora nel limpido cielo le astronavi immaginate dagli scrittori di sci-fi negli anni 50, però, come sarebbe bello, e da paese normale e membro G7 , poter pagare la spesa al supermercato con un pezzo di plastic money.

Con un triste ASSENZA DI COLLEGAMENTO il display LCD della stupefacente cassa self service ci dice una verità ancora più triste, che non farà per niente piacere ad un'altra fatina con i capelli turchini e senza bacchetta magica, quel Mario Draghi portato sugli scudi a fare il governatore di Bankitalia, colui che spesso ci bacchetta da maestrina perchè dovremmo smettere di usare il contante, roba preistorica per pecorai ciociari, massari cilentani, mezzadri piacentini, campieri nisseni, pusher nigeriani e puttane rumene.

Secondo lui, per diventare un vero paese moderno dovremmo usare: bancomat, carte di credito, carte di pagamento, prepagate e, per la gioia delle esosissime banche, sopratutto carte revolving, quelle che poi affogano il malcapitato debitore in un oceano di interessi, poco poco al di sotto del livello di usura.

Gentilissimo signor Governatore della Banca d'Italia, sarebbe bello essere moderni, ma se stamattina centinaia di persone non avessero avuto anche quello schifo di biglietti di banca nel borsellino, col cavolo che avrebbero potuto comprare pane, bresaola e le caramelle a quella pestifera bionda riccioluta di Arianna (3 anni) che fra 15 anni si ritroverà, anche lei, a dover usare il vecchio contante per ASSENZA DI COLLEGAMENTO.

Magari la rediviva liretta, causa nostra cacciata dall'eurozona per evitare di far sfigurare i fratelli europei!

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