domenica 9 settembre 2007

Tatuaggi ed esibizionismo

Come diceva il buon vecchio Hegel il massimo desiderio dell'essere umano è essere riconosciuto e, come tutte le umane pulsioni, questa immanente esigenza interiore si distribuisce fra gli umani secondo una classica curva gaussiana.

Da un lato ci sono gli esibizionisti estremi e dall'altro le persone che fanno di tutto per non apparire e in mezzo tutte le variazioni sul tema. Ci sono tante ragazze, anche belline e con un corpicino niente male, che però fanno di tutto per insaccarsi in: maglie, maglioni, sciarpone, parka, cappelli di lana calati fino alle orecchie e, ovviamente, occhiali da sole a specchio.
Di contro, ce sono centinaia di altre che vanno in giro con pantaloni a vita così bassa, ma così bassa, ma così bassa che devono farsi la depilazione, cosidetta alla brasiliana, anche d'inverno.

Tatuaggi, piercing, capelli viola non sono altro che una delle tante forme di esibizionismo più o meno patologico come: le auto costose, le seconde mogli più bellocce e poppute delle prime mogli, le soubrettine in sostituzione delle seconde mogli, le barche da 2 milioni di euro (escluso accessori), le pagliacciate delle curve allo stadio, i teatrini della politica, i manager che vestono tutti gli stessi gessati, i manager con la doppia cravatta, i pelati che finiscono di pelarsi, tutto il variegato e variopinto mondo della moda e purtroppo, e dulcis in fundo, anche scrittore, giornalisti e blogger.

Anche scrivere è una forma di esibizionismo patologico il cui scopo è farsi "riconoscere" da altri esibizionisti: i cosidetti giornalisti e blogger arrivati, LE FIRME, i direttori e, ovviamente, dalle ragazzette fresche di università che sperano di poter sculettare sulle pagine di un giornale nazionale mentre prendono ben 20 euro a pezzo sobbarcandosi lunghe attese in anticamera per intervestare un esibizionista che ce l'ha fatta!

1 commento:

Anonimo ha detto...

SO' GRUOSSE, EVVIVA, SO' VERAMENTE GRUOSSE!!!!!!!!!!!!!!!!!!