sabato 29 maggio 2010

Bavagli e bavaglini

Un sacco di gente, ovviamente se-dicente democratica e liberale, si sta sbattendo per non far passare l'ennesima porcata liberticida, azione veramente meritoria, ma molto ipocrita, considerato che nella Costituzione, all'articolo 21, si dice "che la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure" e poi, con una classica contradizione all'italiana che "si può procedere a sequestro..." , con l'effetto statistico che su 181 parole di cui è composto l'articolo, ben 151 sono di divieti e costrizioni.

E di tutto questo le anime belle, ovviamente democratiche e liberali, non se ne sono mai accorte!

E magari considerano la sentenza della Corte Suprema USA, quella che tutela lo scritto anonimo (se rivolto contro un potere pubblico o privato), un'americanata e non, com'è e deve essere, la base fondante della democrazia, quella che trova nelle 45 parole del First Amendment al Bill of Rights tutto quello è alla base della libertà della persona!

"Congress shall make no law respecting an establishment of religion, or prohibiting the free exercise thereof; or abridging the freedom of speech, or of the press; or the right of the people peaceably to assemble, and to petition the Government for a redress of grievances"

mercoledì 26 maggio 2010

La manovra del ramarro

La mia gatta Pezza è un natural born killer, e bisogna vederla quando prepara l'agguato a qualche solingo augelletto che si avventura sul mio balcone.

Ma è in campagna, d'estate, che il suo lavoro di selezionatrice darwiniana raggiunge l'apice della gloria per una gatta da caccia.

Passa giornate fuori, fra l'erba alta, uccidendo tutto quello che si muove, e non disdegna niente: dalle farfalle alle gazze ogni vivente è un aspirante cadavere e, qualche volta, se la preda le sembra particolarmente adatta, la porta in casa come omaggio alla sua padrona, a mia moglie.

E, in un pomeriggio bollente, si è vista arrivare Pezza trionfante con un bellissimo ramarro verde smeraldo fra le fauci, magari per ammazzarlo davanti agli occhi di moglie e figlie che, invece di gradire l'omaggio della nostra cacciatrice, hanno cominciato a urlare con l'effetto di rendere perplessa la povera gatta e consentire al ramarro, condannato a morte, di attuare la classica manovra diversiva dei piccoli sauri: far cadere la propria coda che, ancora vibrante degli spasimi agonici, serve a distrarre il gatto quel tanto che apra le fauci e potersela filare come un centometrista all'Olimpiade.

Questo è la stessa cosa che si sta tentando con la manovra per scampare alla sindrome PIGS: tagliare qualche cosa di inutile e ingannare i mercati, sapendo bene che la spesa tagliata ricrescerá e si riformerà come la coda del ramarro.

domenica 2 maggio 2010

Per far dispetto alla moglie

Prima o poi i tanti vulcani che festonano l'Italia meridionale faranno danni, e d'altra parte è nella loro natura emettere lava, cenere e lapilli e poco si può fare oltre che squagliarsi al sicuro il più presto possibile.

Ovviamente fra imbecilli che si attardano a guardare l'eruzione e poveri cristi che crepano per puro caso, il vulcano farà un po' di morti.
Decine? Centinaia? Migliaia?

Certamente non centinaia di migliaia o milioni come si augurano quelli che scrivono "Forza Etna" e "Forza Vesuvio"!

Perchè è chiaro che più sará tempestivo l'allarme più gente si salverà, e più sarà grande il disastro e più gente dovrà emigrare.

Dove? Bella domanda con risposta obbligata.

Una volta suonato il si-salvi-chi-può la gente dovrà andare, per giorni, mesi, o anche per anni, dove riprendere una vita normale.

Ora escluso che centinaia di migliaia siano accolti oltremare quali novelli profughi in fuga dagli orrori della guerra, è geograficamente sicuro che andranno verso nord, verso Roma, la Toscana, l'Emilia e l'Alta Italia.
E certamente non saranno i modesti Appennini, comodamente percorribili da numerose autostrade, o i modesti fiumiciattoli italici, scavalcati da ponti di tutti i generi, a fermare le masse in fuga.

Perciò questo augurio per un risveglio dello sterminator Vesevo è simile a quello di quel tale che, per far dispetto alla moglie, si separò dagli attributi!