sabato 25 aprile 2009

La penisola del tesoro

Avrebbero dovuto essere il carburante per l'innovazione, come capitale da investire sulle nuove idee, e invece i Fondi Pensione (FP) sono solo un clamoroso fallimento, con rendimenti molto inferiori a quanto ha reso il TFR lasciato in azienda.
Per fortuna moltissimi lavoratori sono stati più furbi di Pinocchio e non hanno ascoltato i volponi di banche e assicurazioni che, ovviamente, pensavano al loro esclusivo tornaconto, sopratutto se si tiene conto che metà dei soldi li hanno investiti in obbligazione bancarie che è come dire che le banche finanziano se stesse con il TFR dei lavoratori.
Tenuto conto di cosa c'era (o meglio, che non c'era!) nei conti delle banche, è abbastanza evidente che tutta la manovra per istituire i FP è stata fatta per riempire le casse vuote delle banche americane e inglesi che avevano trovato la penisola del tesoro in questa nostra Italia piena di formichine giudiziose e risparmiose, che mettono tantissimo da parte, grazie anche a un'evasione fiscale endemica, diffusa e gigantesca.

Carta spuntata

La caduta continua della pubblicità sulla carta stampata, causata in parte dalla crisi economica, ma sopratutto dal dirottamento degli investimenti verso internet, sta facendo andare in fibrillazione i padroni dei giornali, non tanto perchè temono i bilanci in rosso, quello non è un problema, alla fine sistemano tutto con i finanziamenti pubblici e con i soldi delle banche, che ai giornali non li fanno mai mancare, perchè è buona regola tenersi la stampa amica, come se si fa con un cane rabbioso cui si da un osso per tenerlo a cuccia.

Ed è proprio questa la paura degli editori e di quei loro maggiordomi che sono i direttori dei giornali: se la pubblicità lascia la stampa vuol dire che anche il pubblico la sta abbandonando e quindi il potere di ricatto della "libera" informazione non funziona più, non è più possibile aprire e chiudere il rubinetto delle notizie, non è si è più in grado di fare telefonate all'orecchio giusto per informare che la foto compromettente non sarà pubblicata.....a buon rendere.

Internet cambia il gioco, il pallino è in mano al pubblico e i giornali non saranno nemmeno utilizzabili nè come carta da cesso, nè come sottoparato e neppure per incartare il pesce.

venerdì 24 aprile 2009

Governo della crisi

Anche i governi potrebbero fare molto per risolvere la crisi, ovviamente, se la piantassero di fare finta che non ci sia o che sta per risolversi, cosa che è quasi un anno che vanno ripetendo mentre intorno si accumulano le macerie.

Che dovrebbe fare il nostro governo?

1) Eliminare per 3/4 anni (ma sarebbe meglio per sempre) l'obbligo degli ammortamenti, così le imprese potranno innovare gli impianti e scaricare l'intero investimento nell'esercizio.
2) Ridurre (al 12%) e livellare i contributi previdenziali per tutte le categorie, sia per i dipendenti che per gli autonomi, facendo confluire le casse autonome in una sola pubblica
3) Riunire gli enti previdenziali in uno solo
4) Mettere un tetto alle pensioni e al prelievo per i contributi previdenziali
5) Estendere la Cassa Integrazione a tutti i settori
6) Eliminare il TFR, che non serve più se c'è la CIG per tutti
7) Contratto di base unico di lavoro per tutti i settori con solo due livelli: impiegati e dirigenti
8) Nazionalizzare, confiscandole, tutte le banche
9) Eliminare l'imposta sui redditi delle persone giuridiche
10) Eliminare l'IVA dagli alimentari e dai medicinali
11) Eliminare il bollo auto
12) Eliminare il canone TV
13) Consentire agli studenti il libero percorso sui mezzi pubblici
14) Vendere Enel, ENI, RAI e tutte le altre aziende pubbliche che non siano monopolio naturale
15) Ritirare le truppe da qualsiasi scenario di guerra
16) Ripristinare l'ICI a favore di Comuni e Regioni come loro unica fonte di tassazione
17) Passare pompieri, scuole e polizia alle regioni
18) Eliminare tutte le forme di finanziamento all'industria e all'agricoltura
19) Tassare tutte le forme di consumo puramente voluttuario (fumo, alcool, giochi, sesso)
20) Ridurre l'Irpef all'liquota massima del 30%

giovedì 23 aprile 2009

Dieci pezzi facili

Di fronte alle crisi ci sono tre modi di agire:
- andare nel panico, e fare perciò stupidaggini su stupidaggini che aggravano la situazione
- far finta di niente e continuare a fare le stesse cose, anche se non rendono
- reagire, non sono con la conquista di nuovi mercati o acquisire concorrenti, ma anche sfruttare una cosa che di solito, nei momenti buoni, non si riesce mai ad avere: il tempo.

C'è più tempo, perchè si va a regimi più bassi, e questo tempo può essere utilizzato per rigenerarsi, in dieci semplici passi, che non sono nemmeno costosi.

1) Eliminare i clienti problematici e non profittevoli
2) Eliminare i prodotti e i servizi problematici, non profittevoli e che non possono essere rivisti.
3) Istruire il personale utilizzando tutte le occasioni (anche gratuite) che ci sono.
4) Rivedere i prodotti, i servizi e la loro qualità.
5) Rivedere e semplificare l'organizzazione (anche ricorrendo all'outsourcing)
6) Automatizzare i processi, non solo quelli produttivi, ma anche quelli di supporto
7) Cercare nuovi mercati, uscendo dal solito giro, dalle solite fiere, dalle solite manifestazioni
8) Imbarcare un po' di creativi
9) Rifare il sito web, rivedere il posizionamento sui motori di ricerca e la web reputation
10) Comunicare, comunicare, comunicare, comunicare........

La caduta degli Dei

La stampa italica, in grossi guai perché la pubblicità scarseggia, oltre a dire sempre quello che fa piacere all'inserzionista che compra una pagina a 50.000 euro a botta, pecca sovente anche di omissione non riportando notizie sgradevoli che potrebbero colpire i loro inserzionisti e padroni, e certe volte, obtorto collo, cioè quando la notizia non può essere ignorata, allora mettono una bella sordina, così non si genera quel clamore che allarma i buoi borghesi che devono continuare a pompare i loro risparmi in strumenti finanziari pericolosissimi.

Uno di questi fatti è la lunga serie di suicidi collegati alla crisi delle banche, vuoi perché rovinati dai crack bancari oppure perché coinvolti in azioni truffaldine e omissione di controlli.

Siamo al Crepuscolo degli Dei: uno dietro l'altro i protagonisti e simboli dell'antico splendore si auto-distruggono per aver cercato di dominare il mondo attraverso l'oro e la magia, un desiderio di potere deve essere barattato con l'amore.

Ed è proprio la mancanza di amore che fa scaturire la follia dell'arricchimento senza limiti e a qualsiasi costo.
Ma può un umano vivere senza amore? No, e da questo la decisione di tanti di sparire dal mondo.

martedì 21 aprile 2009

Eutanasia Finanziaria

Con un tempismo sospetto, cioè non appena si è diffusa la notizia che le analisi sulle più grandi banche americane (i cosidetti stress test) pare non diano dati positivi, è uscita una dichiarazione di Thomas Hoenig, membro della FED, che, davanti al Congresso, ha detto che è meglio che le banche insolventi siano lasciate fallire, senza riguardo alla loro dimensione.

Inoltre, Hoenig, supportato dal Nobel Stigliz, dice che la ciambella di salvataggio statale distorce il mercato e prolunga la crisi perchè non aiuta a ripristinare la fiducia nel sistema.

La sua ricetta è che le banche con pochi problemi debbano darsi da fare per sistemare i conti, quelle con problemi un po' più grossi debbano semplicemente fare iniezioni di capitale per sopperire alle perdite, e quelle in guai enormi è meglio lasciarle fallire, anche se sono giganti del credito.

domenica 19 aprile 2009

Errare è umano, perseverare è proprio dei banchieri centrali

Jean Claude Trichet e Lorenzo Bini Smaghi, due della genìa dei doppio-nome o doppio-cognome, hanno detto , urbi et orbi, che loro i tassi a livello USA, UK o Giappone, non li porteranno mai, al limite scenderanno al'1%, fra poco, per farli risalire al primo miglioramento.

In fondo c'è da apprezzarli: in questo mondo di versipelle loro almeno sono coerenti, fino alla feccia; peccato che le conseguenze le sconteranno i milioni di lavoratori che perderanno il posto, quei poveretti con i mutui che vedranno schizzare in alto le rate e gli imprenditori che, con un euro di nuovo alle stelle, non potranno più esportare.

sabato 18 aprile 2009

Paccomanzia

Secondo Tremonti forse non ci sarà una devastante crisi finanziaria e questo lo deduce dal fatto che il numero di lettere e pacchi spediti, in discesa nei mesi scorsi, si è stabilizzato.

Una volta, ansiose bocche andavano da madama di Tebe per chiedere a cuori e picche qualcosa del proprio futuro, altri si rivolgevano ai fondi di caffè, piuttosto che alla mano, al volo degli uccelli, all'astrologia e anche alla classica palla di vetro.

Oggi, nell'era dei computer, di sofisticati modelli econometrici, di leggi della termodinamica applicate alla borsa, abbiamo una nuova forma di divinazione: la paccomanzia.

E adesso sì che ci dobbiamo preoccupare!

venerdì 17 aprile 2009

La sindrome di Tara

Un bel libro per capire la psicologia americana è Privacy di William Faulkner, un pamphlet che difende il diritto, altamente interiorizzato fra gli statunitensi, di poter vivere in uno splendido isolamento, fisicamente palpabile guardando alla tipologia delle loro abitazioni, in gran parte casette di legno unifamiliari, isolate, prive di qualsiasi sistema di difesa passiva contro gli intrusi.

Dormire in una casa nel New Jersey, con le finestre senza imposte e scuri, con la porta che dà sul backyard sempre aperta, è una situazione strana per un europeo, sopratutto se abita da sempre in città dove abbiamo, come minimo, porta blindata, spioncino e spesso anche un portiere cerbero. Misure di sicurezza che sono l'estensione del vivere in grandi agglomerati, che non sono altro che il borgo medievale protetto dalle mura e dalle armi di chi era deputato a portarle.

Diverso è in America dove la difesa della proprietà e della vita (anche con le armi) è un diritto assoluto del cittadino, incorporato nella Costituzione come principio fondamentale.
Quindi, da un punto di vista sistemico, negli USA la difesa contro la delinquenza è basata su milioni di soggetti attivi, perchè armati, e questo permette misure molto lasche o nulle in termini di difesa passiva.

Purtroppo noi europei guardiamo da 80 anni i film americani e pensiamo di imitarli nei comportamenti esteriori, senza però avere delle basi culturali uguali (come la propensione a sparare), per cui certi scimmiottamenti sono a volte idioti e anche pericolosi.

L'idea di tante signore arricchite, supportate da mariti al guinzaglio, di poter mostrare la propria ricchezza con la villa nelle campagne lussureggianti di prati smeraldini o su di un promontorio cullato dallo sciabordio delle onde, si rivela spesso un'idea malsana perchè è ben chiaro alla criminalità predatoria che è facilissimo approfittare della pecora isolata, quella che sta fuori dall'ovile, che sarà pure affollato e puzzolente come sono le nostre città, ma tiene lontani i lupi grazie alle mura e al cane che con un occhio dorme e con uno fa la guardia.

Così, per imitare quella sciagurata di Rossella O'Hara e la sua mania per Tara, il villone in con scalone elicoidale di prammatica, molte sciurette passano dalle mani gentili delle sciampiste a quelle feroci dei rapinatori che sconciano messe in piega e calotte craniche.

giovedì 16 aprile 2009

Fate i buoni

Blaise Pascal, filosofo e matematico (ha inventato la prima macchina calcolatrice a soli 19 anni), un giorno decise di unire le due disciplice creando un concetto, la scommessa su Dio in cui ci fa ragionare sulla convenienza del credere o nel non credere a un entità suprema.

Il ragionamento di Pascal, in qualche modo anticipatore delle teorie di John Nash ci dice che, in termini puramente logico-matematici, ci conviene credere perchè il vantaggio è infinito.

Di conseguenza, tenuto conto che un po' tutte le religioni strutturate si basano su precetti che impongono di non ledere il diritto degli altri alla ricerca della felicità, ne viene, come conseguenza, che è meglio fare i buoni, perchè in nessuna religione è previsto un premio per i cattivi, anzi, di solito, il castigo è qualcosa di terribile e sopratutto di eterno.

La mia personale considerazione sull'essere buoni o meno è più freudiana: ognuno sa nel suo profondo se quello che riuscito ad avere o ad essere è stato conquistato con onestamente o con la frode, la forza o la violenza e perciò è l'inconscio del reprobo che, prima o poi lo mette, in una condizione di auto-punizione, che non coinvolge solo la persona, ma anche i suoi figli.

Perciò, anche se non si vogliono seguire i ragionamenti di Pascal, teniamo conto che il censore interno alla fine ci punisce sempre, o con le malattie o facendoci commettere errori esiziali.

Meglio essere buoni perchè spesso la punizione arriva in questa vita.

lunedì 13 aprile 2009

Gatto di stato

Se qualcuno fosse curioso di sapere che fanno i deputati italici al parlamento UE (al modico stipendio di 130.000 € l'anno) sarà lieto di sapere che tre deputate hanno proposto una legge per concedere un animale agli anziani soli, prevedendo anche dei soldi pubblici per il mantenimento della bestiolina.

Potrebbe avere una sua logica, però ne vedo difficile l'applicazione.

Un paio di righi in più sul 730 per mettere il codice fiscale del cane o del gatto non sono un problema, ma come si fa per gli anziani che tengono un acquario pieno di pesci rossi? Mica possiamo discriminarli!

E le vecchine che buttano il mangime ai colombi, non le vogliamo aiutare?

E le gattare che accudiscono tribù di mici, micette e micioni fra i ruderi del Foro Romano non sono degne di un contributo statale, magari a valere sui fondi del MIUR?

E le necessarie perequazioni per taglia e numerosità? Non mi sembra equo che la sottile bionda che passa tutte le mattine, trascinata da due giganteschi pastori maremmani, abbia gli stessi contributi che prenderei per la mia gatta Pezza (codice fiscale MRS PZZ 04L71 F224R ?) che, fra sabbiolina, croccantini, carne e veterinario mi costa un 300 euro l'anno.....

Però! Forse non è male come legge!

domenica 12 aprile 2009

Priorità

Una ricerca dice che le cose cui i consumatori americani sono disposti a rinunciare sono in ordine di probabilità
(10 = probabilità massima, 0 = minima)

7,2 Mobili e attrezzature per la casa
7,2 Scommesse
6,8 Ristoranti, pub, club, discoteche
6,6 Elettronica di consumo
6,6 DVD, musica, video-giochi, libri
6,5 Lavori per la casa
6,4 Palestre, golf e altri sport
6,2 Vacanze, gite, weekend
5,9 Cibi costosi, sofisticati e/o biologici
5,6 Vestiti e scarpe
5,5 Cellulari
4,7 Cura della persona, cosmetici e toiletterie
3,9 Linea telefonica fissa
3,5 Banda larga

Da cui si vede che la massa è molto meno fessa della classe dirigente mondiale e sceglie quello che è veramente necessario: il comunicare, la cura di se, i contatti e Internet, sopratutto!

sabato 11 aprile 2009

Alta Velocità

Ieri mattina, verso le 10:00, ho spedito da Milano un libro per il tramite delle Poste Italiane, e, nonostante un venerdì e un sabato santo per lo mezzo, il libro è arrivato oggi a Sessa Aurunca, in provincia di Caserta, a 718 km di distanza.

Tenuto conto che mia figlia non riesce da tre giorni ad avere il servizio WAP da MTV, e non puo' ricevere le posta elettronica, forse è il caso che l'Italia si accontenti del buon funzionamento della posta normale e a ogni velleità di essere un paese moderno.

Accontentiamoci di quello che passa il convento.

giovedì 9 aprile 2009

Roba nostra

Ho visto abbastanza catastrofi italiche da averci fatto il callo sulle polemiche relative a quello che si poteva fare e non si è fatto per non trovarci tanti morti, che poi è l'unica cosa che conta. Le cose si ricostruiscono, le vite umane no!

Ed é ridicola pure la conta dei morti per cui sembra che si tiri un sospiro di sollievo se invece di 1.000 morti ce ne sono solo 274.

Ma la cosa più stupida è affermare che se si fosse intervenuto prima sulle strutture.....bla, bla, bla
Si dimentica che da noi la maggior parte di quello che viene distrutto era antico o vecchio, e quindi non pensato per la catastrofe, o è volutamente costruito dove non doveva stare.

Certo qualcuno poteva impedire di costruire su un terreno franoso o sotto a un vulcano, abitare una casa del 600 fatta di pietra e malta o costruire il centro elettronico di una banca vicino vicino a un fiume, ma ve l'immaginate un sindaco che nega la licenza al paesano che lo ricatta con l'arma del voto, (se va bene!), per non parlare delle faide (anche sanguinose) che scoppiano perchè far rispettare una legge viene visto come una prevaricazione dello Stato Caino sul diritto assoluto di disporre della propria robbba senza alcun vincolo?

Purtroppo la natura non guarda ai titoli di proprietà e ogni tanto ci ricorda con ferocia che è lei, Gea, la padrona di tutto, dal centro del pianeta fino alla troposfera, e che noi umani siamo per lei più insignificanti di un brulicante formicaio in un angolo del giardino.

martedì 7 aprile 2009

Paperfull

Tutti parlano oggi di smaterializzazione, cioé l'avverarsi di un mondo paper-less, senza carta, senza caterve di documenti che dobbiamo produrre sopratutto per avere qualcosa dalla P.A.
Una struttura che divora carta anche se conosce gia' tutto su di noi.

Qualche politico efficientista ci ha promesso che nel 2012 i medici di famiglia spediranni i certificati malattia in forma elettronica

Aspettiamo speranzosi ma senza alcuna fiducia perchè potrà accadere che le buone intenzioni finiranno contro il muro della burocrazia naif, quella che viene creata ad libitum dalle migliaia di strutture pubbliche, semi-pubbliche e para-pubbliche che infestano il paese

Un esempio di ieri:

ATM Point di Milano piazza Duomo

Devo chiedere una certificazione per l'abbonamento di mia figlia per metterlo in detrazione dal 730

Da vecchio informatico credevo che bastasse dare la tessera elettronica e una macchina mi sfornava la documentazione.

Troppo moderno!

Per avere il certificato, un pezzo di carta, devo compilare un modulo!

Immagino che ci sarà una ragione per lo spreco di un foglio di carta che, siccome penso verrà archiviato (altrimenti perché compilarlo?), richiederá anche scaffali, locali e archivisti... e per quanti anni?

E quanto costa tutto questo moltiplicato per i milioni di abbonati agli autobus?

Non sarebbe più economico non far pagare l'abbonamento, almeno agli studenti, visto che il 60% del costo del servizio lo paga lo stato?

Troppo semplice e sopratutto eliminerebbe un po' di burocrazia, che non è un'esigenza primaria della politica.

domenica 5 aprile 2009

Paradisi perduti

Molte persone di bocca buona saranno state abbastanza contente del fatto che i governi abbiano deciso una dura azione contro i paradisi fiscali; in fondo fa piacere che si vada a caccia di evasori e delinquenti che parcheggiano i loro capitali in certe amene isolette tropicali dove nessuno, ma proprio nessuno, chiede conto sulla natura di milioni di euro, sterline o dollari che vanno a prendere il sole dei Caraibi.

Le brava gente pensa che finalmente si fa un po' di giustizia e che anche il fetentone con i miliardoni occultati verrà cacciato dal paradiso finanziario e/o fiscale.

E bravi quei governanti duri.....ma non puri... perchè forse questa mossa nasconde, come al solito, trattandosi di politicume, un interesse personale.

Infatti nei paradisi fiscali ci sono certamente i soldi dei delinquenti, sicuramente anche quelli di imprenditori di successo ma con scarsa sensibilità etica e sociale, ma forse ci sono anche i soldi dei politici mariuoli, quelli che scalano il potere per migliorare di molto il loro tenore di vita.

Ma perchè i politici mariuoli dovrebbero andare a scoprire gli altarini rischiando di darsi una bella martellata sulle dita?

La ragione è nel fatto che i banchieri dei paradisi fiscali potrebbero essere stati tentati di scaricare le perdite, dovute alla crisi finanziaria, sui conti dei loro depositanti che, per una ragione o per l'altra non è che possono fare tante storie.

Se uno ha depositato, in segreto, parecchi milioni sottraendoli al fisco, non è che poi può chiedere a un magistrato di farsi ridare i suoi soldi: praticamente è prigioniero del silenzio che lui stesso ha comprato portando i soldi in quello che credeva un Eden dorato, redditizio e onesto.

Ovviamente i banchieri, che non sono fessi, non fanno questo giochino con tutti, certamente non si mettono a dire fesserie a un boss della droga abituato a saldare i conti con una 38 special, e nemmeno cercano di fottere altri banchieri o grandi milionari, che magari sono padroni di altre banche, semplicemente se la prendono con chi non si può difendere: il piccolo evasore e anche quei politici che avevano creduto di mettere al sicuro dai magistrati i soldi delle loro ruberie.

Il politico ladro praticamente non si può difendere e certamente non può, come la signora Tatcher, attaccare un'isoletta tropicale solo perchè gli hanno fottuto i soldi. E allora che t'inventa? Un bel accordo mondiale per mettere fine ai paradisi fiscali.

Così i banchieri capiscono che, mentre i boss sparano, i politici mariuoli, cioè un altro genere di delinquenti, possono usare la forza delle leggi per riprendersi la loro parte del bottino.

O forse qualcuno credeva che il politicume bianco, giallo o nero che sia, fosse tutto preso a salvare la ricchezza di noi tutti?

Prima viene la loro, poi, se rimane qualcosa...

Manager a stampo

Negli USA ci si chiede quello che da tempo avevo scoperto:

che la crisi è figlia legittima di cosa è stato insegnato ai futuri manager nelle scuole di Business Administration, quelle costosissime scuole dove si prende quel benedetto MBA che apre le porte per prestigiose carriere nelle multinazionali.

Per me è la scoperta dell'acqua calda quando si considera che i manuali per gli MBA sono avulsi dalla realtà, sopratutto se l'obiettivo non è insegnare a gestire la crescita ma quello di massimizzare il profitto per gli azionisti (e basta), anche a costo di ignorare l'etica e di distruggere la vita di tanti lavoratori trattati come vecchie ciabatte buone solo per il cassonetto.

Insomma, stiamo assistendo a una distruzione da manuale.