lunedì 31 agosto 2009

La 3 e il Comma 22

Il famoso libro Comma 22, di Joseph Heller, prende il titolo dal seguente articolo dell'aviazione USA:

Articolo 12, Comma 1 «L'unico motivo valido per chiedere il congedo dal fronte è la pazzia.»
Articolo 12, Comma 22 «Chiunque chieda il congedo dal fronte non è pazzo.»

Un'evidente situazione paradossale esposta nel romanzo per criticare le assurdità della guerra ma che troviamo ogni giorno anche in ambiti tecnologici che dovrebbero essere gestiti con regole ingegneristiche.

Curtroppo così non è, e quello che mi è accaduto con il gestore telefonco 3 è un classico del Comma 22 applicato.

Compro una chiavetta Internet che contiene una SIM promozionale della 3 con 5 euro di traffico.

Esaurito il credito, ricarico, da un PC collegato alla rete fissa, 20 euro per continuare a navigare e il sito web della 3 mi avvisa che è stato inviato un SMS alla SIM della chiavetta che contiene un link per confermare la ricarica.

L'SMS arriva ma il link non può essere attivato perchè la SIM non ha credito.

Chiamo il call center della 3 (che è a pagamento) che però non ha una procedura per risolvere la situazione e sono costretto ad andare al negozio 3 di piazza Cordusio a Milano, sono il numero 24 e stanno al 4.

Anche loro non hanno una procedura e l'unica consigliata è di caricare altri 5 euro da loro e con il credito a bordo si potrà attivare il link per i 20 euro; però loro non lo possono fare perchè è fine mese e i sistemi 3 sono in tutt'altre faccende affancendate.

Devo ritornare domani e intanto la chiavetta con i 20 euro miei è inutilizzabile.

Come si vede in Italia non occorre essere in guerra per trovarsi nel paradosso: basta voler fare cose comunissime come ricaricare una SIM.

domenica 23 agosto 2009

Crisi? Quale crisi?

IBM nel primo semestre del 2009 ha generato profitti per 6 miliardi di dollari, un sacco di soldi in un periodo di aziende che piangono miseria, ma anche la riprova che chi ha buoni prodotti e servizi non teme la crisi economica globale, che non è generata dalle banche ma dalle aziende produttive incapaci di adeguare prodotti e servizi alle vere necessità dei consumatori, e perciò più che meritevoli di fallire.

martedì 18 agosto 2009

Atavici estivi desideri italici

Dalle lente conversazione estive si evince che molti italici vogliono un posto pubblico (per se e per i suoi), altri una commessa pubblica, poi ci sono quelli che vogliono una pensione (anzianità, invalidità o scivolo fa lo stesso), ancora tante un marito e tutti quanti insieme sperano che Giorgio Armani e Mariuccia Prada continuino a vendere vestiti in giro per il mondo, che ci sia ancora un po' di stranieri colti che vengano ad ammirari Uffizi e Colosseo e, sopratutto, che il Papa resti ancora a Roma ad attrarre affollati torpedoni di suore e pellegrini.
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lunedì 17 agosto 2009

Bossi, un angelo a Mezzogiorno

Ogni volta che il povero Bossi parla, alti si levano i lai degli intellettuali italici che, dai masi alpini ai dammusi di Pantelleria, sono uniti da una stessa incompetenza e ciucciagine, sopratutto in geografia economica, per non parlare della loro totale mancanza di basi di economia politica.
L'ultima proposta, quella delle gabbie salariali, è indicativa di questa crassa ignoranza dei commentatori.
Cosa accadrebbe se effettivamente, ope legis, si stabilisse che i salari debbano essere legati al costo della vita e alle sue variazioni?
Semplicemente, i datori di lavoro delle zone più costose dovrebbero aumentare i salari, per esempio del 16%, e, siccome gli imprenditori non sono tipicamente gente disposta a ridurre il proprio guadagno - anche perchè spesso non si può - dovrebbero aumentare i prezzi dei prodotti e/o spostare la produzione in zone con il costo della manodopera più basso.
Ci sarebbe anche una terza strada: automatizzare in modo da eliminare la manodopera sterilizzando l'aumento forzoso dei salari.
In ogni caso, l'adeguamento dei salari sarebbe un palliativo di qualche settimana perchè i prezzi seguirebbero in automatico.
Da questa politica ne potrebbe trovare vantaggio il Mezzogiorno, non tanto cercando di attrarre il Brambilla o il Colombo al sud - dove non verranno mai, nemmeno in vacanza -, ma entrando negli stessi settori produttivi delle zone con salari più alti potendo produrre le stesse cose a prezzi più bassi.
Come in altre occasioni, Bossi si dimostra un sincero amico del Mezzogiorno - forse perchè ha sposato una sicula - ed è veramente sbagliato e penoso vedere tanti intellettuali meridionali partire lancia in resta senza aver valutato, sopratutto i vantaggi (per il sud), delle idee di Bossi.

domenica 16 agosto 2009

Asociali naturali

Sfilo davanti a un posto di blocco dei Carabinieri, messo opportunamente dopo una serie di curve, e dopo un po' vedo nel retrovisore la macchina che mi segue lampeggiare con insistenza.
Per un istante penso che voglia segnalarmi qualcosa, poi capisco: sta avvisando diligentemente le macchine che vengono in senso contrario che, dopo la curva, ci sono i Carabinieri.
Preclaro esempio che gli italici sono anti-Stato e culturalmente predisposti a violare la legge, anche aiutando altri potenziali trasgressori, e senza ricavarci null'altro che il breve. orgasmo di uno sberleffo alle istituzioni.

venerdì 14 agosto 2009

Evasori e chiavette

Considerando che, in questo agosto 2009 di grave crisi economica, si vendono tante di quelle chiavette internet che i negozi hanno esaurito le scorte - nonostante un costo di 79 euro più 30 al mese per navigare - e' abbastanza limitativo pensare che gli evasori con conti all'estero siano solo 170.000.
Devono essere sicuramente molti, ma veramente molti di più, il che giustifica l'ottimismo del buon Trichet sulla ripresa a breve e il sano scetticismo sull'affidabilità dei dati ufficiali.

venerdì 7 agosto 2009

Curiosi, imprudenti e

Sdraiato nell'aia, l'occhio cade sul traffico all'incrocio prospiciente, un trivio in salita, e in parte cieco, ottimo punto per considerare come questo piccolo angolo di mondo mostri per bene i vizi, forse congeniti forse acquisiti, degli italici.
Siccome siamo in campagna, molti non allacciano le cinture, non portano il casco e tengono i bambini in braccio, e questo perchè la strada di paese è sentita come un'estensione della propria casa, per cui, come si esce di casa, non agghindate, per andare dalla comare a spettegolare, così si guida senza cintura per andare all'emporio per due panini e un presa Schuco.
Poi ci sono i curiosi, quelli che, pur di guardare nell' aia per capire chi è questo parziale estraneo, si girano di tre quarti, ignorando, tranquillamente, che dal punto cieco può arrivare un altro ficcanaso che guarda all'aia e non alla sua destra per dare precedenza.
Ma quelli più strani sono gli automobilisti che s'inerpicano per una salita scoscesa, si inoltrano per una stradina stretta e buia, con uno strapiombo da un lato, al solo scopo di poter uscire sulla strada statale in un punto in cui non c'è uno stop come c'è, opportunamente, all'uscita a raso appositamente progettata per immettersi sulla statale senza rischi. Perchè? Perchè è tale l'idea di risparmiare tempo che si ignorano diversi rischi pur di sentirsi intelligenti.
Ed è questo il punto di forza dei caporioni della politica o di chi promette mirabolanti guadagni finanziari: un popolaccio di ficcanaso, sciattoni e anti-sistema che si credono furbi come Bertoldo e fessi invece come Pinocchio.

Crisi? Be prepared!

Una delle cose che deve fare chi si occupa dell'immagine aziendale, cioè la gente delle PR, è di preparare un piano di comunicazione per le possibili emergenze, e prima, molto prima che queste possano accadere.
Una cosa che le PMI fanno di rado, e male, ma che nelle multinazionali è una prassi molto ben strutturata ed anche ben supportata da un opportuno budget, che non riguarda solo le specifiche attività di PR, ma anche le politiche per il personale.
E, fra queste, anche tutte quelle misure da prendere quando si deve ridurre la forza lavoro, un evento che, se troppo strillato, può mettere ancora più a rischio i conti dell'azienda. Nessuno vuole comprare da un'azienda che domani potrebbe sparire visto che sta licenziando.
I licenziamenti sono trasformati in dimissioni incentivate, sia con denari (12-18 mesi di stipendio) e/o con ricollocamento concordato in altri posti di lavoro.
Ovviamente, ed è qui la capacità di previdenza, l'azienda ha costituito nel tempo e per tempo un fondo per gestire queste uscite, che possono essere così gestite senza drammi, senza tribunali e, sopratutto, senza rovinare l'immagine aziendale.
Ed è quello che sta accadendo dall'inizio della crisi quando numerose multinazionali, anche famose, stanno chiudendo i loro uffici italiani, mandando a casa buona parte della forza lavoro, trasferendo all'estero chi è ritenuto indispensabile al business, il tutto in silenzio e senza che nè i media nè i sindacati, e men che mai la politica, ne sappiano nulla, con il deleterio e terribile effetto che città di uffici, come Roma e Milano, perdono pezzi notevoli di redditi e di attività senza che se ne accorga nessuno.
Perchè, se non è sui media, non è accaduto.
Be prepared....al peggio.

giovedì 6 agosto 2009

Perversioni salariali

Un famoso libro di fantascienza parlava dell'uomo del Non A, dove A sta per pensiero Aristotelico, cioe' il sillogismo, che e' anche alla base di certi ragionamenti economici da bar che, purtroppo, sono fatti propri anche dal nostro politicume.
Uno ricorrente è quello delle gabbie salariali, basato sul fatto che la vita a Milano costa più che a Ragusa non fosse altro perchè nel nord freddo e nebbioso si deve tenere il riscaldamento acceso per 8 mesi e per 14 ore al giorno.
Quindi sembrerebbe giusto che , in qualche modo, il datore di lavoro i possa pagare di più colui che percepisce un salario.
La prima osservazione è quella di carattere economico-politico: in un sistema liberale-capitalistico queste faccende sono risolte con la libera contrattazione fra le parti, che é un sistema che funziona bene e la riprova sono i salari del nord che sono più alti di quelli del sud, ad esclusione di quelli erogati dallo stato centrale.
E questo é un altro punto: se si stabilisse che in una certa zona si debbano avere salari più alti non si vede perchè i dipendenti pubblici della zona non debbano anche loro essere pagati di più essendo la misura non legata alla produttività ma al potere d'acquisto. E, ovviamente, anche le pensioni dovrebbero essere aumentate in alcune zone più costose.
Anche perché, applicare questa regola al settore privato comporta che, ad esempio, un supermercato dovrebbe aumentare i prezzi per poter pagare di più i propri dipendenti con la conseguenza che nella zona i salariati pubblici e i pensionati avrebbero ancora minore potere d'acquisto.
Una soluzione, almeno per i dipendenti pubblici, sarebbe di passarli in massa alle regioni, ma a questo punto l'aumento degli stipendi pubblici comporterebbe un aumento di tasse con l'effetto che l'intera economia di quella regione più costosa diventerebbe più cara e quindi meno competitiva.
Resterebbe il problema delle pensioni, non ignorabile perché sono una parte consistente dell'elettorato.
Insomma, un classico caso di effetti collaterali, non voluti, che invece di risolvere il problema salari non adeguati, lo peggiorerebbero e di molto mentre chi ne avrebbe vantaggi sarebbero le zone meno care che, avendo salari e tasse più bassi, diventerebbero più competitivi.