mercoledì 19 settembre 2007

Il bruco della Provvidenza

Un paio di anni fa, AD strapagati di importanti banche in cachemirino da libera uscita e miserabili precari con giaccone di poliammide di mercatino rionale si sono impecoronati insieme per andare a scegliere l'eletto-già eletto, il molto on. Prodi, in un rito simil pagano detto "le primarie", farsa all'italiana che scimmiottava una cosa che negli USA è tutt'altra cosa e sopratutto è cosa seria.
Le primarie italiche invece sono sopratutto "cosa nostra" nel senso che le bande dominanti la politica di sinistra, per non essere da meno dei loro avversari di destra, si scelgono nelle serate d'estate sulle terrazze romane il "nuovo eletto" che poi alle primarie farsa diventa "eletto del popolo" con grande gioia del popolo che si sente padrone del proprio destino, in quanto partecipe di democrazia diretta e dall'alto.

Siccome Prodi è un prodotto non più vendibile (ma che sarà sicuramente riciclato) il nuovo eletto-già eletto deve essere una faccia abbastanza nuova, abbastanza presentabile e con una decente faccia di corno vecchio.

Si è scelto il sor Veltroni, quello che il grande psicologo ad honorem Giorgio Forattini disegna come un verde bruco, cioè un invertebrato che scava in silenzio la sua strada in una succosa mela finchè la mela non diventa marcia ed il bruco una svolazzante farfalla, (che di solito muore pochi giorni dopo la metamorfosi).

Siccome il potere rinvigorisce, rigenera e ritempra, la farfalla Veltroni durerà molto a lungo, come per altro le tante altre che ancora svolazzano fra Montecitorio e Palazzo Madama a nostre spese.

Purtroppo, anche questa volta, l'unica cosa che non subirà una metamorfosi sarà la Repubblica Italiana che rimarrà una mela marcia, più guasta e più putrida di prima.

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