lunedì 8 marzo 2010

Un Oscar al femminile

L'Oscar a The hurt locker non è solo un premio a un film perfetto, non è solo un evento perché per la prima volta viene premiata una regista (e la Bigelow se lo merita tutto!), ma, anche se nel film non c'è una donna, l'Oscar è un premio a quelle virtù femminili di cui ha bisogno il mondo dopo il crack del 2008!
Anche se è un film di guerra, gli eventi della vita di un artificiere in Iraq sono solo una metafora di quello che ci serve per il nuovo mondo, virtù che donne hanno maturato nel lungo processo di umanizzazione e che non sono mai state valorizzate in una storia dell'umanità fatta di predazione più che di collaborazione e che ha visto nell'avidità finanziara pre 2008 il massimo dell'idea che si "deve" sfruttare, imbrogliare, prevaricare altri esseri umani.
Le virtù femminili che ci servono sono quelle dell'artificiere che è in Iraq per aiutare, collaborare con altri pur se molto lontani da se ma cosí importanti da fargli, non solo rischiare la vita, ma anche sentire il dovere morale di lasciare affetti e comoditá meritate per tornare a far esplodere la sua empatia, forse anche per il suo nemico.

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