giovedì 6 agosto 2009

Perversioni salariali

Un famoso libro di fantascienza parlava dell'uomo del Non A, dove A sta per pensiero Aristotelico, cioe' il sillogismo, che e' anche alla base di certi ragionamenti economici da bar che, purtroppo, sono fatti propri anche dal nostro politicume.
Uno ricorrente è quello delle gabbie salariali, basato sul fatto che la vita a Milano costa più che a Ragusa non fosse altro perchè nel nord freddo e nebbioso si deve tenere il riscaldamento acceso per 8 mesi e per 14 ore al giorno.
Quindi sembrerebbe giusto che , in qualche modo, il datore di lavoro i possa pagare di più colui che percepisce un salario.
La prima osservazione è quella di carattere economico-politico: in un sistema liberale-capitalistico queste faccende sono risolte con la libera contrattazione fra le parti, che é un sistema che funziona bene e la riprova sono i salari del nord che sono più alti di quelli del sud, ad esclusione di quelli erogati dallo stato centrale.
E questo é un altro punto: se si stabilisse che in una certa zona si debbano avere salari più alti non si vede perchè i dipendenti pubblici della zona non debbano anche loro essere pagati di più essendo la misura non legata alla produttività ma al potere d'acquisto. E, ovviamente, anche le pensioni dovrebbero essere aumentate in alcune zone più costose.
Anche perché, applicare questa regola al settore privato comporta che, ad esempio, un supermercato dovrebbe aumentare i prezzi per poter pagare di più i propri dipendenti con la conseguenza che nella zona i salariati pubblici e i pensionati avrebbero ancora minore potere d'acquisto.
Una soluzione, almeno per i dipendenti pubblici, sarebbe di passarli in massa alle regioni, ma a questo punto l'aumento degli stipendi pubblici comporterebbe un aumento di tasse con l'effetto che l'intera economia di quella regione più costosa diventerebbe più cara e quindi meno competitiva.
Resterebbe il problema delle pensioni, non ignorabile perché sono una parte consistente dell'elettorato.
Insomma, un classico caso di effetti collaterali, non voluti, che invece di risolvere il problema salari non adeguati, lo peggiorerebbero e di molto mentre chi ne avrebbe vantaggi sarebbero le zone meno care che, avendo salari e tasse più bassi, diventerebbero più competitivi.

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