venerdì 7 agosto 2009

Crisi? Be prepared!

Una delle cose che deve fare chi si occupa dell'immagine aziendale, cioè la gente delle PR, è di preparare un piano di comunicazione per le possibili emergenze, e prima, molto prima che queste possano accadere.
Una cosa che le PMI fanno di rado, e male, ma che nelle multinazionali è una prassi molto ben strutturata ed anche ben supportata da un opportuno budget, che non riguarda solo le specifiche attività di PR, ma anche le politiche per il personale.
E, fra queste, anche tutte quelle misure da prendere quando si deve ridurre la forza lavoro, un evento che, se troppo strillato, può mettere ancora più a rischio i conti dell'azienda. Nessuno vuole comprare da un'azienda che domani potrebbe sparire visto che sta licenziando.
I licenziamenti sono trasformati in dimissioni incentivate, sia con denari (12-18 mesi di stipendio) e/o con ricollocamento concordato in altri posti di lavoro.
Ovviamente, ed è qui la capacità di previdenza, l'azienda ha costituito nel tempo e per tempo un fondo per gestire queste uscite, che possono essere così gestite senza drammi, senza tribunali e, sopratutto, senza rovinare l'immagine aziendale.
Ed è quello che sta accadendo dall'inizio della crisi quando numerose multinazionali, anche famose, stanno chiudendo i loro uffici italiani, mandando a casa buona parte della forza lavoro, trasferendo all'estero chi è ritenuto indispensabile al business, il tutto in silenzio e senza che nè i media nè i sindacati, e men che mai la politica, ne sappiano nulla, con il deleterio e terribile effetto che città di uffici, come Roma e Milano, perdono pezzi notevoli di redditi e di attività senza che se ne accorga nessuno.
Perchè, se non è sui media, non è accaduto.
Be prepared....al peggio.

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