domenica 23 marzo 2008

Le furberie delle banche

Stavo vagolando dentro una megalibreria dopo aver assistito alla presentazione di un libro, per altro un po’ bruttino.
Molte aspettative dall’autrice del libro, una nota commentatrice TV, e curiosità per l’invitata testimonial, una politicante in gran spolvero, come si conviene ad una bionda (finta) di sx, molto ben maritata e casa nel quadrilatero della moda milanese a 12.000 euro/mq.
Ascoltate le quattro ovvietà proto-femministe, riverniciate neanche tanto bene sopra la ruggine della storia, stavo guadagnando il sagrato del duomo, quando vengo abbordato da una promoter di una carta bancaria.
La ragazza è carina, bei modi, belle gambe, bel nome. Sarebbe da sposare, e fa pure bene il suo mestiere di imbonitrice moderna con banchetto come quelli delle fiere di paese.
Però, invece di vendermi un magico tritatutto, mi vende una carta bancaria, agganciata a VISA
Sottoscrivo, in fondo è completamente gratuita, e poi mi regalano anche un coupon per un favoloso sconto per soggiorni in località esotiche ed in alberghi che hanno più stelle della bandiera della UE.
La banca che la propone è seria, una delle prime mondiali e certamente non da fregature.
Un po’ di giorni per fare le loro indagini, ricevo qualche telefonata di controllo e poi arriva la carta.
L’attivo al contact center e mi punge vaghezza di chiedere alla cortese e disponibile operatrice cosa devo fare se,invece di pagare tutto l’importo di un futuro estratto conto, volessi dilazionarlo.
Mi dice che non mi devo preoccupare perché la carta è già impostata così.
Per ogni estratto conto mensile mi verrà addebitato direttamente sul mio conto corrente bancario solo il 5% del saldo.
Non chiedo oltre perché certe cose non si chiedono alle banche come non si chiede ad un filibustiere milionario di dx come ha fatto i soldi, ma so già che, se non cambio modalità di pagamento, il 5% mi verrà addebitato subito ed il resto del saldo mi verrà addebitato in comode rate comprensive di interessi a tassi per niente agevolati.
Mi hanno dato una revolving.
E’ la seconda parcheggiata nel mio portafoglio.
Spero di non dover usare neanche questa.
Però è comodo averla, non si mai, una spesa improvvisa che si debba dilazionare.
Purché non diventi un’abitudine che può rovinosamente trasformarsi in vizio.
Perchè così si è super indebitata l’intera Confederazione Americana.

1 commento:

Anonimo ha detto...

revolving = pagamento a rate (con interessi alle stelle)