domenica 2 maggio 2010

Per far dispetto alla moglie

Prima o poi i tanti vulcani che festonano l'Italia meridionale faranno danni, e d'altra parte è nella loro natura emettere lava, cenere e lapilli e poco si può fare oltre che squagliarsi al sicuro il più presto possibile.

Ovviamente fra imbecilli che si attardano a guardare l'eruzione e poveri cristi che crepano per puro caso, il vulcano farà un po' di morti.
Decine? Centinaia? Migliaia?

Certamente non centinaia di migliaia o milioni come si augurano quelli che scrivono "Forza Etna" e "Forza Vesuvio"!

Perchè è chiaro che più sará tempestivo l'allarme più gente si salverà, e più sarà grande il disastro e più gente dovrà emigrare.

Dove? Bella domanda con risposta obbligata.

Una volta suonato il si-salvi-chi-può la gente dovrà andare, per giorni, mesi, o anche per anni, dove riprendere una vita normale.

Ora escluso che centinaia di migliaia siano accolti oltremare quali novelli profughi in fuga dagli orrori della guerra, è geograficamente sicuro che andranno verso nord, verso Roma, la Toscana, l'Emilia e l'Alta Italia.
E certamente non saranno i modesti Appennini, comodamente percorribili da numerose autostrade, o i modesti fiumiciattoli italici, scavalcati da ponti di tutti i generi, a fermare le masse in fuga.

Perciò questo augurio per un risveglio dello sterminator Vesevo è simile a quello di quel tale che, per far dispetto alla moglie, si separò dagli attributi!

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