mercoledì 6 gennaio 2010

Riforma fiscale: un'utopia

Dicono che ^^^ stia studiando una riforma fiscale con l'obiettivo di spostare il prelievo dal reddito, sempre difficile da accertare, alle cose che, in generale, non si possono nascondere; altro obiettivo è diminuire il carico su chi lavora/produce (dipendenti e imprese) e aumentarlo ai redditieri che, in pratica, sono gli investitori e i padroni di immobili.
Ovviamente, siccome non è che queste due categorie sono perfettamente separabili, gli effetti di una riforma fiscale avrebbero effetti che ^^^ non si aspetta, o che forse si aspetta, ed è probabilmente questa la ragione per un parto molto travagliato e che forse abortirà del tutto.
Infatti, all'indomani di una riforma che porti il prelievo sulle rendite al 20%, la gente ovviamente cercherebbe di scaricare il nuovo onere sugli altri, per cui aumento dei prezzi da parte di redditieri/commercianti/professionisti e un aumento dei fitti da parte degli immobiliaristi, il tutto alla fine scaricato su lavoratori e imprese che si vedrebbero annullato il tanto agognato sgravio fiscale.
Certamente qualcuno potrebbe ipotizzare che così non sarà perchè, ad esempio, i redditieri potrebbero non scaricare l'onere sui prezzi, ma anche accettando questo punto, e presupponendo che i redditieri non abbiano esigenze di coprire le loro spese, come si comporterebbero poi nell'urna?
In altri termini: i politici sono disposti al suicidio elettorale, cioè sacrificare la propria rendita e quella dei loro famigli?

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