
Dall'India ci giunge notizia che una grande azienda informatica, la Satyan, in sanscrito "Verità", praticamente per anni ha avuto libri contabili falsi.
Detta così, qualcuno s'immagina libroni rilegati, e con il timbro notarile, che siano stati artefatti con la scolorina, ma pochi si rendono conto che tutto questo è reso banale dall'informatica che ha reso tutto del tutto incerto.
La verità contabile, come quella di Rashmon, è ormai inafferabile, evanescente e a completa discrezione di chi scrive qualcosa su un disco seguendo solo i suoi interessi.
Ma questo non sarebbe un problema se la gente avesse una buona dose di diffidenza.
Invece vediamo ancora gente che a frotte, a greggi e a mandrie va a investire sui titoli privati o pubblici senza una sola certezza di cosa quei pezzi di carta veramente rappresentino.
E poi si dice che non c'è più fiducia. Forse ce n'è pure troppa!
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