
Forse si tratta di un modo per farmi pagare l’occupazione di suolo pubblico per l’immondizia a suo tempo da me prodotta e che, molto probabilmente, sta ancora parcheggiata in eco-palle in attesa di un fantomatico inceneritore di là da far partire, con accompagnamento di banda musicale e sindaco con fascia tricolore sulla panza, nel mese di mai dell’anno di poi e, ovviamente, nell’isola che non c’è.
E se non è così, sarebbe però una bella idea per una tassa nuova di zecca: la TÙMERAI, Tassa Unificata per Magazzinaggio Eterno Rifiuti in Attesa di Incenerimento.
Chiudo ricordando il nostro grande incompreso concittadino, Eduardo, che, con l’occhio lungo del poeta, aveva già preconizzato questo futuro (purtroppo) presente e che ci disse: fujtevenne!
Non “jatevenne”, ma “fujtevenne”, a sottolineare l’urgenza di scappare ambressa, ambressa, di fronte ad una situazione estrema cui nessuno potrà più rimediare.
La monnezza è ormai arrivata ai piani alti (il calembour è voluto).
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