domenica 11 novembre 2007

l'Italia del Panopticon fiscale

Una delle follie illuministiche è il Panopticon, un tipo di costruzione carceraria che permette, da un solo punto centrale, di controllare una grande serie di celle, senza che i carcerati si possano rendere conto di essere controllati e che, perciò, si dovrebbero autodisciplinare in quanto non sanno mai quando l'occhio che tutto vede si poserà su di loro.

Questo principio fisico è derivato da quello filosofico di uno stato totalizzante che obbliga tutti i suoi cittadini a comportamenti virtuosi creando strutture di sorveglianza globale che, proprio perchè ritenute efficaci contro i comportamenti devianti, sono invocate e messe in atto dagli stessi cittadini.


La follia di questa richiesta è massima anche in materia fiscale quando i cittadini italiani chiedono che siano messi in piedi sistemi di conflitto di interesse (che non esistono in nessun paese del mondo) che dovrebbero magicamente costringere il medico o l'idraulico, che non emette la fattura, ad essere costretto a fare il suo dovere perchè lo stato mette in piedi un sistema elettronico di sorveglianza globale che vede ogni transazione economica e quindi ogni reddito, con lo scopo nobile di far pagare tutti e quello più meschino di evitare di pagare le proprie tasse, o pagarne di meno.
Insomma il panopticon fiscale si invoca nell'illusione tipica italiana che siano sempre altri che debbano pagare e che l'essere costretti a pagare è una specie di ingiustizia.

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