giovedì 15 novembre 2007

Singapore sotto dittatura e Italia democratica

Come ci ricorda il buon Beppe Severgnini sul Corrierone del 15, a Singapore (ahime! sotto un durissima dittatura) c'è tantissimo ordine, e qualcuno penserà: pure troppo, è una vergogna.

Ma da noi, anche solo l'uno percento dell'ordine di Singapore ci andrebbe di lusso, rispetto allo sfascio totale che parte dalla testa (e che fete sempre di più di giorno in giorno) e arriva fino all'ultimo degl italiani che ci sguazza benissimo in questa abominio che è l'Italia del 2007

2007! Avete capito bene! Non 1859, ai tempi di quel retrogrado del Papa Re, di quel sanguinario di Radeztsky e di quei fetentoni dei Borboni.

L'amara constatazione è, nella improbabilisssima ipotesi che anche da noi ci fosse un qualcuno/a con gli attributi per dare al paesone chiamato Italia una bella regolata, che dopo qualche mese di dovuta faccia feroce si ridurrebbe comunque ad una dittatura molto all'acqua di rose, o meglio, alla sciacquatura bisunta di piatti e tazze.

D'altra parte siamo il paese che ha inventato: l'opera dei pupi, l'opera buffa e le arlecchinate che oggi, dalle tavole della Scala, del San Carlo e della Fenice, si sono trasferite nei salotti TV.

Severgnini, invece di farci sognare di avere una infima percentuale dell'ordine che regna sovrano a Singapore farebbe bene a fare il suo dovere civico di intellettuale giramondo avvisando chi può di lasciare la nave Italia ASAP perchè il disastro combinato dagli argentini sarà niente di fronte alla durisima nasata che stiamo per prendere.

1 commento:

Sergio ha detto...

come non essere daccordo..? Scrivesti di nasata nel 2007, ora nel 2010, il naso sta per rompersi..