lunedì 19 novembre 2007

Il fattore umano

Tutti gli scenari ci dicono che quello dell'energia, a meno di qualche coniglio estratto dal cappello di un qualche genio, è un problema senza soluzione.

Qualsiasi risorsa energetica è destinata ad esaurirsi, è troppo costosa da gestire o è impraticabile come lo è la folle idea che carburante derivato da prodotti agricoli, sufficiente per le attuali e future esigenze, possa essere prodotto su questo pianeta. Infatti, fatti quattro conti della serva, si è visto che ci servirebbe un altro pianeta Terra da mettere a cultura per produrre bioetanolo o biodiesel.

Quello che è strano in questi discorsi, ed anche in quelli che riguardano l'inquinamento, è che nessuno parla mai della causa scatenante la penuria di energia, il rarefarsi delle materie prime e dell'effetto serra.

Nessuno che dica una verità incontrovertibile: il pianeta Terra è sovrappopolato e ne occorrebbe già un altro mezzo in più per dar da vivere agli umani che lo abitano oggi.

Anzi, invece di convincere gli abitanti del sud del mondo a non affollare il nord del pianeta, già troppo sovraffollato, si fa a gara a chi intruppa ancora più gente in Europa dove i posti a sedere sono già esauriti da un pezzo, così come sono terminati gli strapuntini ed i posti in piedi.

Ma nessuno se ne vuole accorgere: chi vende case vuole altri abitanti, chi mette su supermercati vuole altri clienti, chi produce case e prodotti per i supermercati vuole altra gente che costruisca case e che raccolga pomodori e fragole da vendere nei supermercati.

Finchè, un bel giorno, qualcuno, schiacciando l'interruttore, si accorgerà che la luce non arriva più.

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