mercoledì 30 dicembre 2009

Una seria proposta di lavoro

Quando il lavoro non c'è bisogna inventarlo. In sintesi questo dice Keynes, e ne abbiamo avuto prova con l'invenzione dell'euro quando questo cambiamento artificiale ha generato occasioni di lavoro per gran parte del tessuto economico: dagli stampatori di cataloghi ai programmatori di computer tutti erano impegnati a preparare l'evento.
Anche l'anno 2000 è stata una gigantesca occasione di lavoro, sopratutto per l'industria informatica, causa e soluzione del problema del millennium bug. E un modo per iniettare una bella novità nel sistema potrebbe essere proprio quella di intervenire sul calendario realizzando il sogno di Asimov di avere un calendario più razionale di quello attuale.
La soluzione potrebbe essere di un calendario di 12 mesi, ognuno di 30 giorni e con 5 settimane di soli 6 giorni; insomma un calendario di 360 giorni come quello in uso nelle banche per il calcolo degli interessi.
I 5 giorni rimanenti (6 negli anni bisesti), messi tutti a fine anno, sarebbero giorni di vacanza, senza effetti legali, cioè non correbbero interessi, niente contratti, nessun tipo di registrazione, tutto rimandato al 1 gennaio successivo.
Da un punto di vista lavorativo non cambierebbe molto, portando al week-end le feste civili e religiose che non cadono di sabato o di domenica, anche lavorando solo 4 giorni a settimana, si avrebbe un totale di 20 giorni al mese, cioè 220 annuali, quasi lo stesso numero di giorni di oggi (224), compreso un mese intero di ferie.
E, ovviamente, per avviare tutto questo nuovo calendario ci sarebbe un sacco di lavoro per tutti e per almeno 2/3 anni.

Nessun commento: