martedì 28 luglio 2009

Mezzogiorno di fuoco

Ogni governo, liberale o assolutistia che sia, è ostaggio della tecnostruttura e la storia ha dimostrato che un sistema decade quando le strutture di supporto, cioè coloro che agiscono per conto del governo, decidono di non avere più convenienza a collaborare.
La disfida fra la gente di SB sui fondi per il Mezzogiorno è in verità uno scontro fra due tecnostrutture che si contendono rabbiosamente lo stesso osso: i fondi europei, oggi l'unico capitale disponibile - vista la gravissima crisi bancaria - sia per gli imprenditori del sud ma anche per quelli del centro e del nord i cui superdebiti ostacolano ogni nuova immissione di capitale di rischio, anche se ci fosse, cosa che non è.
La tecnostruttura meridionale non ha più denari per creare occupazione, cosa che mette in pericolo la sua stessa esistenza, e perciò preme sulla politica per riavere i fondi scippati. Quella del centro-nord non ha altre opzioni per sopravvivere e la prova è l'agevolazione per il rientro di capitali, per chi li ha, condizione che non riguarda tutte le imprese per cui per la tecnostruttura del centro-nord è vitale impadronirsi dei fondi europei.
Siccome la coperta è piccola, qualcuno rimarrà al freddo e al gelo, condizione necessaria e sufficiente per la rivolta della tecnostruttura perdente.

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