lunedì 12 maggio 2008

Redditi pubblici e prestiti facili.

La pubblicazione ufficiale dei redditi degli italiani imporrebbe adesso alle autorità di vigilanza sul credito ed il risparmio di pretendere dalle banche di rispettare le normative prudenziali che stabiliscono un giusto rapporto fra indebitamento e reddito documentato.

La regola, infatti, vorrebbe che chi ha un debito abbia un flusso di profitti almeno pari agli interessi che paga alle banche e questo è, ormai documentato dalla pubblicazione dei redditi, un cosa per molti tecicamente insostenibile, a meno che i debitori non abbiano redditi nascosti, ma le banche non ne possono tenere conto, sia per deontologia ma anche perchè potrebbero agevolare l'evasione/elusione fiscale.

Anche se i dati sono ormai oscurati (si fa per dire!), nessuna istituzione preposta può adesso fare finta di niente quando un tizio va a chiedere, e spesso ottenere, mutui e prestiti assolutamente incompatibili con il risibile reddito dichiarato. tenuto conto che il futuro economico non è certo roseo ma al 70% più nero della mezzanotte, questo lassismo potrebbe far precipitare anche le nostre banche in una crisi da impossibilità di riscuotere i prestiti erogati.

Forse questi atteggiamenti di manica larga delle banche potrebbero essere anche reati e quindi anche la magistratura potrebbe avere diritto di andare a vedere com'è possibile che banche e finanziarie prestino denaro a chi si è dichiarato ufficialmente "un morto di fame"!

Nessun commento: