mercoledì 2 maggio 2012

Preghiamo

Come sfortunato abitante e suddito di questa sgangherata repubblica c'é d'augurarsi che Monti e i suoi tecnici possano potare a dovere il rovo spinoso e pieno di serpi velenose che é ormai la nostra amministrazione pubblica.

Ma la veritá e che non c'é da essere fiduciosi perché l'approccio dei tecnici é troppo simile a un ricognitore che da alta quota cerca di fotografare una situazione che poi dovrà essere spianata con un bombardamento di precisione.

Purtroppo la guerra la stiamo perdendo e il tempo di tagli chirurgici e "tecnici" non c'é. Non é il momento di lunghe e defatiganti discussioni con burocrati che prima di eseguire un ordine di taglio, di trasferimento o di accorpamento chiederanno esaustivi e corazzati pareri ai loro giuristi interni, o a costosi consulenti e magari all'avvocatura di stato, con la conseguenza che quel risparmio urgente, sommato a tanti altri similari, non si farà, e se si farà, sarà un mezzo aborto che, alla fine dei conti, sarà più costoso del taglio che si voleva fare.

Questo é il momento della forza bruta, é venuto il tempo di un bombardamento a tappeto che abbatta per sempre la fabbrica delle tonnellate di carte che bloccano l'ammistrazione pubblica e pesano sui conti di ogni italico cittadino.

Purtroppo non credo sia nelle capacitá di Monti & C. usare il massimo della forza bruta per abbattere il mostro. Non ce li vedo il pio Monti, il tagliator cortese Bondi e il professor Giavazzi, lancia in resta, colpire alla giugulare un drago fatti di 5 milioni di statali, parastatali e dipendenti di finte SpA con socio unico in un ente pubblico.

Ma possiamo sempre sperare in un miracolo e perciò: preghiamo.

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