domenica 25 ottobre 2009

La via mediana

Il comunismo ha chiuso bottega nel 1989, il liberalismo la sta chiudendo in questi giorni, e non solo in metafora visto che molte aziende dovranno chiudere per mancanza di capitale di rischio e perfino di quello per la gestione corrente.
Ovviamente, come quelli della DDR i politici del mondo liberista non se ne sono accorti perchè chi è immerso in un sistema non può capire il funzionamento dall'interno della macchina e, purtroppo, non c'è un KGB che, avendo tutti i dati economici "veri", sappia quando è il momento di cambiare, sopratutto per salvare se stessi, pilotando un "ricco" atterraggio morbido.
Il liberalismo andrà perciò incontro a crisi sempre più frequenti, non gestite come quella attuale, cercando in tecnostrutture come la BCE e la FED soluzioni, mai efficaci, perchè obsolete come lo è il sistema che non funziona più, come nascondere all'INPS la morte del nonno per continuare a prendere la pensione.
Assodato che il sistema è in agonia, con che lo si potrebbe sostituire, se ci fossero politici in grado di capire e di agire?
Una strada da percorrere è quella di mezzo, dimenticare la sbornia ultraliberista, chiudere in una specie di Guantanamo per talebani liberisti gli adoratori della Tatcher e ragionare in modo razionale tenendo conto che la Terra non è altro che una specie di nave spaziale (cioè un sistema chiuso) che trasporta 6 miliardi di astronauti che devono convivere se vogliono sopravvivere.
E questo si può avere solo se il sistema viene razionalizzato! lasciando indipendenza di azione al singolo, ma riportando sotto il controllo statale tutte quelle funzioni che, per loro specifità, sono uniche e dove la concorrenza fa poco o niente per migliorare il servizio.
A che serve un acquedotto privato? E una metro SpA? E quella fintissima Spa che sono le ferrovie? E le autostrade a pagamento?
A niente! Servono solo a creare costose rendite per qualcuno senza apportare benefici economici al sistema.
Ovviamente gli ultraliberisti ricorderanno che questi sistemi, statalizzati, sono fonte di inefficienze e ruberie, cosa vera come ha dimostrato Tangentopoli, ma basterebbe dare ai cittadini più trasparenza (cosa facilissima con Internet) e comminare pene pesantissime (come nella Cina dalla pena di morte facile) per contenere le degenerazioni che, per altro, ci sono anche nel sistema ultra-liberale dove abbiamo avuto scandali industriali e finanziari di fronte ai quali i mariuoli di Tangentopoli erano borseggiatori (anche fessi visto che si sono fatti pizzicare da un ex questurino).
Bisogna tornare rapidamente ad un sistena misto, lasciando la libera iniziativa dove può essere utile e nazionalizzando tutti i sistemi dove la concorrenza è impossibile o può creare danni sistemici, come nel caso delle banche che, per avidità dei loro dirigenti, azionisti e depositanti, hanno creato strumenti finanziari, praticamente basati sul nulla, i famigerati derivati, la cui unica eliminazione passa per la nazionalizzazione di tutte quelle banche che non hanno un più un patrimonio adeguato, lasciando private quelle piccole e sane, come quelle locali e cooperative che, essendo direttamente controllate dal territorio, sono meno avvezze ad avventurarsi nella creazione di castelli di carte, il che dimostra che il controllo diffuso e la trasparenza possono far funzionare anche un sistema misto.

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