domenica 10 maggio 2009

Perversioni digitali

Per permettere ai lavoratori dipendenti dell'industria di svolgere alcune personali incombenze burocratiche, direttamente dalla fabbrica invece di doversi recare in un pubblico ufficio, e chiedere perciò ore di permesso ai datori di lavoro, il governo e gl'imprenditori hanno sottoscritto un apposito accordo che dovrebbe impedire la perdita di produttività conseguente a tutte queste assenze.

A parte il fatto che ci sarebbe la legge suul'autocertificazione, che di per se è anch'essa una mezza idiozia per le cose che spiegherò dopo, non si capisce quali siano questi adempimenti facilitati da quest'accordo che fa credere agli imbecilli che siamo finalmente diventati un paese moderno.

Alcuni sono atti personalissimi, come farsi rilasciare la carta d'identità, e quindi non c'è telematica che tenga, ma molti altri sono del tutto inutili, visto che lo Stato e i suoi tentacoli sanno già tutto della popolazione e, con pochissima spesa, possono già da domani mattina scambiarsi le informazioni necessarie, senza far perdere tempo e denaro ai poveri italici, ormai a bordo di una nave senza nocchiero, in gran tempesta e con un uragano economico alle porte.

Certo ci sono quegli arroganti, ma in gran parte falliti, dei banchieri, che non accettano l'autocertificazione, ma un governo che li sta salvando da un immane disastro può certamente convincerli a collaborare agitando un nodoso bastone insieme alla deliziosa carota dei soldi pubblici.

Per il resto la rete digitale ha permesso a tutte le organizzazioni di essere sempre connesse e questo consente da subito (basta una leggina di un solo articolo) di connettere macchina a macchina, eliminando l'intervento umano che, a questo punto, sarebbe solo un'inutile perversione, come quella di chi preferisce la pornografia al sano esercizio sensuale.

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